Il Giardino Didattico è in allestimento!

E’ appena iniziato l’allestimento del “Giardino Didattico”.

Con aree didattica e sensoriale sarà adibito alla piantumazione di piante tintorie, alla creazione della banca del seme per la replicazione di sementi sativa rheinau (sementi biologiche libere dalle registrazioni ed indipendenti dalle logiche di mercato) donate da una Fondazione partner, alla piantumazione di piante come il lino delle fate per dare spazio a tematiche come la Biodiversità e la riscoperta di specie in estinzione (ad esempio la farfalla melanargia arge) ed ad un’area di formazione con dei semenzai. 

Ogni giorno la biodiversità delle nostre colture si va assottigliando, nei mercati e sulle nostre tavole compaiono sempre più le produzioni commerciali a scapito delle varietà antiche che perdendosi portano con loro un’eredità preziosa.

Il Giardino, oltre alla possibilità di accogliere i visitatori, ha l’obiettivo di coinvolgere le scuole del territorio romano, facendo conoscere a bambini e ragazzi il ruolo dell’agricoltura e l’importanza di un’attività agricola che operi nel rispetto dell’ambiente, l’origine di quello che mangiamo, il percorso degli alimenti dal luogo di produzione alla tavola. Si discuterà di tematiche attuali come il riciclo e il riuso, il cambiamento climatico, il biologico, l’attenzione al prodotto. Il Giardino e l’intero progetto saranno centrali altresì per il libero fluire degli impollinatori. La riduzione degli insetti impollinatori rappresenta un importante fattore di rischio per l’agricoltura, infatti la loro perdita potrebbe aumentare notevolmente il costo di produzione di alcune colture. Circa un terzo del cibo utilizzato dall’uomo proviene da piante impollinate da impollinatori selvatici. Oltre 100.000 differenti specie di animali – tra cui pipistrelli, api, mosche, farfalle, coleotteri e uccelli – forniscono servizi di impollinazione, sia per gli ecosistemi naturali sia per quelli “secondari” creati dall’uomo. In Europa, gli impollinatori sono prevalentemente api e sirfidi, ma anche farfalle, falene, alcuni coleotteri e vespe. Molte specie chiave impollinatrici sono soggette ad una minaccia sempre crescente dovuta a vari disturbi causati dall’uomo, come la distruzione e il degrado degli habitat, la diffusione di pesticidi, la diffusione di malattie e di parassiti, i cambiamenti climatici, le piante invasive e la competizione con gli impollinatori non-nativi.

Grazie al Progetto sarà possibile mettere in atto la riqualifica territoriale, rinnovando campi e strutture in disuso o abbandonati (ad esempio serre), stimolando altresì un interesse del municipio di riferimento. L’avvio di iniziative e la mobilitazione del territorio genera l’accentramento delle periferie che spesso restano defilate quando si tratta di sviluppo ed empowerment. Sarà inoltre indispensabile la bonifica e il conseguente nutrimento del sottosuolo: molteplici sono i benefici che il terreno può trarre dalla coltivazione di leguminose – ad esempio inserite nel giardino della fauna – che nello specifico apportano azoto al terreno, arricchendolo e rendendolo più fertile. Il Rhizobium leguminosarum ha la capacità di fissare l’azoto contenuto nell’aria direttamente nel terreno. Le leguminose sono quindi un fertilizzante naturale ed è per questo che vengono inserite nelle coltivazioni miste – o, per meglio dire, nell’orto sinergico – al fine di migliorare la condizione del terreno con il loro apporto nutritivo naturale. La tecnica del sovescio consiste nel sotterrare le piante leguminose nel terreno durante il periodo di fioritura, quando le piante sono al picco massimo di contenuto di azoto. L’apporto di azoto dato dalle leguminose non ha niente da invidiare al concime animale: in un solo ettaro coltivato a leguminose, infatti, viene fissata una quantità di azoto pari a svariate tonnellate di letame. La possibilità di inserire le leguminose negli orti misti è un punto cardine dell’agricoltura biologica. Proprio grazie alla loro capacità di assorbire azoto e di nutrire il terreno, infatti, è possibile rinunciare all’uso di fertilizzanti chimici.